lunedì 31 agosto 2009

notte

Notte… di

sogni mai fatti

Notte… di

parole non dette

Notte… di

desideri insensati

Notte…

priva di sonno,

la mente

divenuta errante

nei meandri

imprigionata resta

avvolta in spire

di pensieri latenti

ascolta il cuore

ormai saturo

di battiti erronei

le palpebre

non cercano

quiete

nel perfetto silenzio

della notte

domenica 16 agosto 2009

T'amo con il non senso del motivo,

con l'assenza del mio unico respiro
sei tu sole che mi brucia e sale che mi cura,

sei tu il mio peggio sei tu il mio male
t'amo come la luce che mi togli

come la tua mano che ferma il mio respiro.
Sei il nulla che mi circonda

sei il mio tutto che non voglio,
respiro piano.

La gita

Chi me l’aveva fatto fare è da quando sono qui che mi ripeto questa frase, non è stata una buona idea farmi convincere a venire a Montepulciano, in giro per cantine con quelle teste matte dell’Eli e la Giorgia, niente di che... assaggi vino formaggi crostini, ed ora al bar mi sta assalendo il sonno, le loro chiacchiere sugli uomini scontate e banali non aiutano, il borgo è incantevole certo il fresco delle cantine adatto a questo assolato giorno d’agosto ma mi manca qualcosa…

Mentre bevo il drink e giocherello con i salatini mi guardo in torno turisti indaffarati in foto e acquisti bambini che corrono in giro, la mia attenzione cade su un uomo appoggiato al muro di fronte al bar sulla quarantina abbronzato i capelli adorabilmente brizzolati, il suo sguardo fisso su di me, sorride…

Improvvisamente come una brezza fresca che attraversa il corpo nasce in me l’idea di non far finire quella giornata senza niente che valga la pena essere ricordato, mi alzo dico alle amiche che vado a prendere una cosa in macchina ne ho un impellente bisogno… poco convinte non si offrono nemmeno di accompagnarmi… fortunatamente, le lascio al bar e m’incammino per il vicolo che porta fuori verso il parcheggio, passo davanti all’uomo che ha catturato la mia attenzione sorridendo, mi accorgo subito che ha preso a seguirmi arrivo al parcheggio apro l’auto e mi abbasso facendo finta di essere intenta a cercare qualcosa…certa che la gonna si sarebbe alzata generosamente lasciando intravedere il profilo del pizzo, alzo la testa lo vedo riflesso nello specchietto retrovisore e sento una voce calda che mi chiede se ho bisogno di aiuto… mi tende la mano dicendo: “Piacere Guido sono di qui e lei?”Valeria di Firenze in gita con amiche noiose le ho mollate per farmi un giro…ma dammi del tu Guido… “posso farti da cicerone Valeria ?”certo accetto con piacere “ (pensando che il piacere non sia solo questo.)

Mi offre il braccio e ci avviamo verso il centro, non mi porta per i vicoli affollati, ci sono angoli suggestivi poco conosciuti ma ricchi di fascino, chiacchiera amabilmente descrivendo come si vive in un borgo dove il tempo sembra essersi fermato se non fosse in certi periodi invaso dai turisti.davanti ad un portoncino piccolo antico affiancato da finestra con gerani sul davanzale ci fermiamo non si sentono voci in quel vicolo ci siamo solo noi …mi guarda i suoi occhi mi hanno incantata quell’incarnato scuro esalta l’azzurro dei suoi occhi. “Vuoi vedere dove abito?” e infila la chiave dentro la toppa di quel portoncino si apre la mia vista su un piccolo ingresso con mobili antichi di fronte un enorme porta a vetri colorati entriamo apre la porta che divideva dall’ ingresso sono in una stanza molto grande illuminata da una porta a finestra che da sul giardino interno nella stanza tutto è bianco mobili e divano unico tocco di colore i quadri alle pareti.mi fa accomodare sull’enorme divano di pelle bianca che crea un contrasto molto caldo con il mio abito rosso e la mia pelle abbronzata, versa da bere vodka alla pesca fredda mentre mi porge il bicchiere le sue mani sfiorano le mie un brivido mi attraversa il corpo fisso le sue labbra carnose le immagino sui miei seni esplorare il mio corpo sento la sua voce ma non ascolto molto ciò che dice ormai la mia mente lo desidera il mio corpo lo vuole…

Mi avvicino prendo il suo bicchiere l’appoggio sul tavolino poi ci intingo dentro due dita e me lo passo tra i seni, ” prova qui avrà lo stesso sapore ?”il suo viso incredulo si accende in un sorriso le sue labbra bevono le gocce di vodka che scivolano tra i seni intanto ne versa ancora un po’, sono stesa sul divano sento le sue mani che alzano il vestito il suo membro che preme sulla mia gamba si spoglia, il mio vestito a terra insieme ai suoi ormai le sue labbra percorrono frenetiche ogni lembo di pelle possibile arriva all’‘inguine prende il bicchiere di vodka e lo versa tra le gambe… piano versa poi lecca versa e lecca lecca ancora gemo a quella tortura, quando viene a baciare sento il mio sapore misto alla vodka, gli tengo la testa tra le gambe premute non ti fermare no, si sposta stendendosi su di me ed è dentro si muove, sento dentro di me il suo membro assecondo il suo movimento le unghie piantate nelle sue natiche tenerlo dentro sempre più. Improvvisamente si ferma mi gira ora ho il busto sul divano le ginocchia a terra vuole penetrarmi da dietro la stanza invasa dall’odore della vodka alla pesa e dall’odore dei nostri fluidi, sta passando le dita umide di vodka anche all’apertura dell’ano poi ci infila la lingua e succhia ecco sento la punta un colpo ed è dentro il mio viso sprofonda nel divano i colpi fanno scivolare l’unica cosa su cui posso reggere il dolore provato diventa piacere i movimenti sono piacere indescrivibile non una parola solo gemiti poi rallenta piano rivoli di sudore dalla sua fronte scendono sulla mia schiena, sento sta per venire stringe i miei sei aggrappato a me viene lanciando un grido che impeto che piacere può dare un uomo.

Spossati uno di fronte all’altro stesi sul divano ci guardiamo siamo come due belve affamate che fissano la stessa preda chi farà la prima mossa non siamo ancora sazi questo è certo visibile palpabile…

Avvicino il mio piede al suo membro con la pianta lo massaggio, una donna che non ha mai provato il piacere di un membro crescere sotto la pianta del piede non sa cosa si è persa…

Il massaggio da i suoi frutti e di nuovo in tiro, si alza viene vicino a me il membro all’altezza del mio viso lo cosparge di vodka prova tu ora…

Entra nella mia bocca il sapore della vodka è delizioso inizio a succhiare con le unghie solletico i coglioni lo sento gemere le sue mani nei miei capelli tenendo il ritmo di quell’amplesso la lingua passa tutta la superficie dalla punta ai coglioni dove mi soffermo a succhiare ormai non ne può più sento le inconfondibili scosse sta venendo la bocca viene invasa ultimi gemiti ultimi fiotti mi alza baciandomi succhiandomi il piacere avuto le sue mani fra le gambe si muovono teneramente meriti ciò che hai dato mi ripete all’orecchio raggiungo orgasmi continui, mentre le sue dita danno piacere le sue labbra succhiano le mie ….

una donna lo sa...

Osservo le donne nello stesso modo in cui osservo gli uomini, non ho mai invidiato bellezza o intelligenza ,anzi sono cose che ammiro.

Adoro quelle che attirano gli occhi su di loro al di là della bellezza in serie “tette al vento culo alto”, la sensualità tutti concordi (spero) non è questo, alberga in altro la sensualità, uomini attenti non fermi all’apparenza estetica sanno di cosa sto parlando il resto si arrangino.

Questa era una premessa per la storia che vengo a raccontarvi …

La notte è calda il traghetto partito da poco si è lasciato alle spalle il porto di cui s’intravedono ora solo le luci, non mi va di stare in cabina il sonno ormai mi ha lasciata, salita sul ponte mi accorgo che la mia idea di stare al fresco della notte è comune ad altri passeggeri che gironzolano sul ponte, appoggiata alla balaustra fisso la luna e ogni tanto con lo sguardo scruto i compagni di viaggio, una coppia cattura la mia attenzione, se non fosse per la gente che gli gira in torno di certo copulerebbe sul ponte, da come i loro corpi si sfiorano dai loro sguardi si capisce che la passione è accesa,le mani di lui sul sedere fanno ridere lei mentre cerca di infilargli con nonchalances la mano nei pantaloni,la cosa mi diverte ma mi sposto non voglio certo passare per una che guarda. Trovo un angolo più tranquillo con poca gente voglio immergermi nei miei pensieri, proposito che non reggo molto dal momento che inizio a fissare una donna che un po’ più avanti anche lei fissa il vuoto dal ponte della nave, ne intravedo solo il profilo la brezza marina le porta i capelli in avanti e poco vedo del viso, ha un corpo morbido abiti semplici capelli lisci sul biondo ad un tratto si volta e per pochi secondi mi fissa riesco a vedere bene i suoi occhi grandi intensi scuri. Quello sguardo mi ha affascinato riprendo a scrutarne le forme mentre lei mi ignora, ha qualcosa che non mi spiego , mi affascina, accendo una sigaretta e non curante di cosa può pensare faccio di lei la mia occupazione mentale fantastico di chi è da dove viene cosa fa, ogni tanto vedo che si volta a guardarmi con un indifferenza che non mi tocca sono curiosa. Si sposta dalla balaustra viene verso di me, mi guarda dicendo devo chiederti due cose, una offrimi una sigaretta e l’altra posso sapere perché continui a guardarmi?si accende la sigaretta è davanti a me , in silenzio aspetta la risposta…gli dico che mi piace osservare le persone specialmente quelle che destano in me curiosità ora mentre gli parlo posso osservarla bene ha un volto incorniciato tra lisci capelli biondi forme morbide gli occhi che le illuminano il viso fissarli e perdersi dentro è un attimo, sulla trentina parla in modo veloce con un accento del sud, rimane colpita dalla mia risposta e sorridendo mi chiede se adesso ha appagato la mia curiosità. No, l’hai aumentata cara sento il desiderio di rendere quella conoscenza un po’ più intima sarà il caldo sarà la sua sensualità sarà che sono così senza freno. Indago un po’ se è sola o in compagnia mentre dopo averla convinta scendiamo al bar per bere qualcosa, non parla molto ma continua a fissarmi negli occhi quando lo fa, e questo accende ancor più il desiderio di vedere quegli occhi mentre godono. Mi racconta che è da sola va a trovare un amica di vecchia data, siamo sedute al bar lei racconta di se io penso a come tentare un approccio ed evitare che mi faccia una scenata, non amo le reazioni esagerate le donne purtroppo in questo sono maestre, magari passano la vita a immaginare come sarebbe un po’ di amore saffico e se gli capita l’occasione si comportano come se avessero a che fare con il diavolo. Non m’interessa la reazione non rinuncio a provare a stuzzicarla e vedere come andrà a finire…

In modo casuale faccio in modo che la mia mano arrivi sulla sua gamba lei mi guarda stranita io gli sorrido, eccola azione aspetta reazione che non manca ad arrivare. Sei lesbica?

No!

Diciamo che guardo da diverse angolazioni !

Sei bisex ?

No!

Devi catalogarmi per forza in una categoria?

Non pensi che sia più giusto prendere quello che uno vuole nel momento giusto siamo esseri umani e abbiamo emozioni e pulsioni non importa se sono dirette ad un uomo ad una donna si vivono se sono condivise che male c’è?

A questo mio ragionamento la vedo rilassarsi mi dice con fare ingenuo: “sai non sono mai stata con una donna non saprei da dove cominciare ma devo ammettere che tu hai qualcosa che mi piace.” “Vieni andiamo nella mia cabina e vediamo cosa succede non hai niente da perdere…"

Arrivate in cabina vedo che è nervosa mi sdraio sul letto ancora con i vestiti addosso lei in piedi davanti al letto mi guarda le dico di spogliarsi lo fa come in trance la situazione la imbarazza nello stesso tempo il luccichio degli occhi indica che è eccitata. Nuda davanti a me il suo corpo morbido i seni sodi capezzoli turgidi, aumenta la mia eccitazione la invito vicino a me, mi spoglio anch’io ,stese una accanto all’altra senza toccarci aspetto una sua mossa, si avvicina e con un fare assolutamente adorabile mi chiede se può toccarmi, al mio sì le sue mani toccano il seno poi scendono giù comincia a infilarmi le dita dentro poi mi stuzzica il clitoride ora anche la mia mano è fra le sue gambe sento l’umido fluire dei suoi umori, lei la sposta continua a masturbarmi bacia, le mie labbra i seni, è così presa che vengo subito ma lei continua ogni tanto si porta le dita alle labbra le lecca e le riporta tra le mie gambe, sulle labbra sento il sapore di tutto quel piacere, mi giro sono su di lei ora merita di godere lei a modo mio con la punta della lingua parto dalle labbra gli giro in torno ai seni,mordicchio i capezzoli , arrivo al clitoride prima toccatine con la punta della lingua, poi lo succhio si agita freme, io aumento il ritmo lei inizia a gemere sempre più due dita infilate dentro la scuotono la lingua che omaggia il clitoride urla e viene nella mia bocca I gemiti che emette mi danno la misura della sua eccitazione. Faccio scivolare di nuovo le dita nel solco della sua morbida fenditura. Percepisco i vischiosi umori e le strizzo la clitoride che si erge maestoso alla sommità delle labbra completamente aperte. Non resistiamo più. Sappiamo quello che vogliamo ed allora mi stendo su un fianco ed allargo le cosce. Lei sdraiata sul dorso allarga le cosce e cosi mettiamo a contatto i nostri templi umidi e palpitanti.
Più le strofiniamo e più ci riempiamo dei nostri umori. Sento la sua femminilità sulla mia e gemo di piacere. Anche lei geme e sospira e
I nostri movimenti, dovuti alla voglia di godere sempre di più, ora sono scomposti. Più che gemere gridiamo decisamente. Il nostro ansimare raggiunge il culmine non appena le dita iniziano a insinuarsi dentro l’ano. Un grido più acuto , i nostri umori sgorgano fluenti dai due caldi templi. Vado alle sue labbra a baciarla tutta spettinata gli occhi lucidi è uno spettacolo bella… di quella bellezza che solo un orgasmo può dare ad una donna, mi bacia avida, restiamo così tutta la notte avvinghiate una all’altra il suono della sirena ci risveglia è ora di prepararsi per sbarcare, andiamo sotto la doccia i nostri corpi nudi sotto il getto dell’acqua ci inducono a riprovare l’esperienza iniziamo di nuovo a trastullarci con la scusa di insaponarci. I capezzoli sono maledettamente tesi e si offrono alle mie labbra,non posso trattenermi e li riprendo a succhiare. Lei mi scosta dicendo: guardami e toccami il clitoride,lo guardo teso capeggia sulle carnose labbra, completamente fuori dalla pelle si erge,lo prendo tra le labbra ed inizio a succhiarlo e leccarlo con avidità. Immediatamente lei inizia a gemere. La violenza del mio succhiare in breve la fa venire col risultato che caldi e dolci fiotti sprizzano nella mia bocca . Mi alza,e mi tiene contro la parete della doccia le sue dita dentro di me mentre la bacio le mie in lei le mani sui seni rapite da più orgasmi in quella doccia…ne usciamo piene di piacere ...Il mio viaggio finisce cono un bacio sulla porta prima di dirle addio per sempre.

Certo per una che non era mai stata con una donna sapeva come fare… confermata la mia convinzione che in riguardo a toccare leccare e far raggiungere un orgasmo non c’è niente di meglio di una donna non me ne vogliono gli uomini non c’è paragone, anche se avete certo altre qualità nel campo…..

giovedì 13 agosto 2009

Percorsi

Percorsi non segnati,seguono le tue mani

Il mio corpo risponde ad ogni tua sollecitazione

Entri ed esci lasciandomi senza respiro,
non ho parole da dire

Muta la preghiera
che questo momento non termini

Che il piacere continui
e si propaghi
il respiro affannato sul collo

Non rallentano i movimenti
più intensamente ti sento

Sei dentro sei in ogni parte …