martedì 25 maggio 2010

Re Coglione

Quella che andrò a raccontarvi ora è la mesta storia del Re coglione che all'origine portava un altro nome. Senza pensar di farne vilipendio o vile pegno di quello stemma infausto che sventola sulla sua testa cercherò di narrarne una trama onesta. La corte intera gli faceva festa a ogni cantone ma varcato che ne ebbe il suo portone tutti gridavano ma che coglione! A chiamarlo con tal nome, la reale corte e sin la plebe ne era avvezza, non solo per quella forma strana che il re ne aveva in testa. Così ovunque lo si appellava nonostante il re coglione di chissà quali poteri si vantava e, ignaro della beffa che si consumava a manca e a destra, continuava a credere di essere un re glorioso e di poter aver gran fama mentre di bocca in bocca si spargeva la sua infamia. Più passava il tempo, più egli se ne convinceva poiché nessuno mai glielo diceva, nemmeno di quel nome per cui era noto e vi assicuro non a torto!
In moglie aveva una regina di vedute strette e sedere largo che se davvero fosse stata dama lo sarebbe per la sua forma quadra! Tal regina ebbe in dono dalla sua fava madrina una bacchetta con la quale al re batteva in testa per asservirlo ad ogni suo volere levandogli di botto ogni potere ma per non fargli intendere la cosa alle botte ne alternava la carota che un dì scomparve misteriosamente.
Che fine fece la carota? Chiedetelo alla regina quando si siede storta!
Girava il re coglione dentro la sua carrozza che era di un colore assai bizzarro similmente ad un verde catarro e il popolo a gridare che tamarro! Passando col suo carrozzone gonfiava la coda come un pavone convinto di aver scelto un bel colore e destarne a corte l'ammirazione e triplicavano le risa alle sue spalle che anche a lui gliene dicevano di balle!
Che bel colore oh mio signore la sua carrozza! ! Diceva il ciambellano fingendo di invidiarne quella scorza che dal verde catarro cangiava in piscio di cozza!
Ma che colore ha il piscio di cozza?

Spiacente non ne conosco la risposta!
Che a descriverne la tinta non son buona tanto orrenda era quella carriola! La peculiarità che il re coglione aveva era quella di credere di esser un uomo probo e onesto, saggio e tutto d'un pezzo ma la sua vera arte era di raccontarne tante e tutte balle grosse quali mai si videro fra le sue gambe e l'unico senso dell'onore era solo quello di un povero coglione! Mentiva su tutto e tutti senza alcun pudore persino sulla sua vita ne cantava di belle e buone, solo la regina non fiatava fingendo di credere ad ogni balla che sparava. Forse perché dentro lo compativa o forse perché fuori dal regno non usciva che diversamente ne avrebbe sentite troppe e anche sul suo conto se ne sparlava forte. Poiché il re coglione anche sulla regina ne diceva tante e brutte tutte quante! La regina dall'alto del suo dire la verità forse non volle mai sentire ma da tempo ormai sapeva che al suo fianco un re coglione aveva e soltanto con la sua fida amica diceva che il re non teneva manco una minchia!
Arrivò nel regno una gran dama nulla sapeva di questa sua fama e nel gran cuore che lei ne aveva del re coglione ne ebbe compassione.

Sì, perché quel che non sapete, brava gente, è che il re come la vide di lei coltivò in segreto una passione!
E da quel dì la seguiva ovunque ella si trovava rincoglionendosi ad oltranza così da re coglione per variare lo si chiamò minchione!

La dama che si rese conto di questa sua passione lo portò nel bosco a ballare una paranza con un seguito che fu da mal di panza! Sì, signori e signorine belle che di risate ve ne fareste a crepapelle se dovessi raccontarne la miseria che re coglione teneva fra le gambe!

Sarebbe caduta la sua boria se ne fosse descritta la piccola cicoria che di qualcuno si potrebbe chiamar pisello ma di lui neanche fagiolo di un baccello! La dama allora non proferì parola e finse di creder a ogni sua parola ma già da allora cominciò a riderne da sola del re coglione del baccello e della carriola!


Intanto già il popolo mormorava dei suoi segreti a corte, pare infatti che la regina ora lo menasse forte tanto che il nome coglione girava per tutte le porte e più il re pensava che lo si rispettasse meno la derisione lo lasciava... perché la finzione del rispetto a uno che nasce coglione non desta alcun sospetto!
Ma torniamo ora alla nostra dama che seguiva in ogni balla la sua trama.
Lo vide un giorno dietro un vetro nella sua regale camera con un capello che non era una corona, ma in cima aveva paglia oddio!

- si disse allora la dama; ma questo è un asino che raglia!

E spaventata a tal cospetto, vide fondato ogni suo sospetto!
Ci vuole poco a indovinar l'intreccio di un re coglione vista la sua vera dimensione... Chi nasce servo non sarà mai padrone. E schiavo ne rimase nella sua testa che la gran dama aveva fatto fessa nell'illusione che di lui era innamorata persa!
Privo sin dal principio di ogni sorta di potere ella lo prese clamorosamente per il sedere e con gesto svelto levato che gli ebbe quello scettro glielo infilò per bene nel di dietro! Che fine fece il re coglione?

Vi chiederete voi ed io narrando di rivelare mi diletto che non se lo levò mai più dal posteriore per quanto camminasse da signore...

Bello dritto e fuori il petto ma della postura rigida ora ne sapete il suo segreto!
Pare infine a che qualcuno intuendone l'arte nel recitar gli diede una piccola parte e se memoria nel dire non m’inganna lo vidi con il solito capello fatto di paglia a muoversi in mezzo ad un campetto con un bastone a sostituire nel retro quello scettro...
Ma che parte potrebbe fare un re coglione?

E in quale film averne fama?

Nel mago di Oz signori e signore ebbene Si!

Faceva lo spaventapassere ! Ahahah :-)

signori la morale è questa che chi nasce con tale testa coglione era e coglione resta!

Signore per voi un'altra morale: anche chi nasce dama resta tale!
Riferimenti a fatti, persone e coglioni vari non sono assolutamente casuali!