venerdì 29 gennaio 2010

Ho dato adito di attraversarmi l'anima
di entrare e restarci
di trovare il nascondiglio
di ogni mio groviglio
libero arbitrio
lascio
al mio intimo desiderio
volerne di più
non poterci rinunciare
qualcosa di prezioso non descrivibile
attende la sua massima espressione
circondato da complici attenzione
dedite a serbare ogni sensazione
come in un archivio invisibile
posto dentro di noi
ritrovo ogni piccolo particolare

sabato 23 gennaio 2010

Il negozio d'intimo

In giro per il centro commerciale senza uno scopo o qualcosa da comprare la pausa pranzo non è finita e tornare in ufficio proprio non mi va,vista l'ora non ci sono molti clienti i più sono nei bar o nei ristoranti, mentre sono davanti ad una vetrina riflesso nel vetro lo vedo che mi guarda,non posso crederci non avrei mai immaginato di poterlo incontrare ed ora è dietro di me che mi guarda mi ha riconosciuta sorride si avvicina Solite domande di rito che fai ?come va?La conversazione continua su argomenti sterili fin quando con un sorriso invitante mi indica un completo intimo in vetrina davvero molto carino e con voce sensuale mi dice -Perché non lo provi credo che su di te starebbe un incanto non me lo faccio ripetere due volte entro nel negozio visto l'orario e vuoto una commessa con ancora le briciole del panino sulle labbra si fa avanti Le chiedo il completo e mi dirigo verso il camerino intanto lui prende altri completi di lingeria e mi segue nel camerino sorridendo alla commessa gli dice -l'aiuto a scegliere ed entra -Fammi vedere come ti stanno dai... perplessa lo guardo pensando alla commessa che come niente fosse è tornata a mangiarsi il panino nel retro chissa che idea si sarà fatta. Comincio a spogliarmi in quel poco spazio siamo tanto vicini che posso sentire il suo respiro sulla pelle mentre sfilo la camicetta sento le sue mani che slacciano il reggiseno ed s'impossessano dei seni le sue labbra sul collo oppongo un po' di resistenza non vorrei che ci sentissero ma da fuori non avverto rumori o movimenti mi lascio andare mi ha girato un bacio molto profondo ha abbattuto ogni mia resistenza gli slaccio i pantaloni sento il suo membro caldo e duro lo stringo con una mano lo sento ansimare stringo e accarezzo i testicoli ormai quelle carezze non bastano prende lo sgabello ci siede sopra e mi fa cenno di sedermi su di lui mi abbasso lentamente sento il suo membro entrare punto i piedi a terra ed inizio a muovermi cerco di non far rumore il ritmo aumenta sospiri affannosi riempiono quel piccolo spazio il suo membro caldo pulsa dentro di me smorziamo i gemiti baciandoci le sue mani sui seni stringono, mi tengo ancorata a lui con le braccia intorno al suo collo, un piacere immenso s'impossessa di me non penso a nient'altro che a quello che sto facendo tutto scomparso il luogo e le persone che sono fuori da quella porta innumerevoli orgasmi si susseguono,quando all'ennesimo orgasmo mi fa alzare mi gira di spalle a me mi appoggia le mani allo specchio facendomi abbassare il suo sguardo incontra il mio nello specchio sento le sue dita nell'ano con i miei umori lo sta inumidendo sento la punta premere mi penetra piano poi accelera le sue spinte fanno vibrare lo specchio ho quasi paura di romperlo con le mani tanta è la sua foga intanto continua a fissarmi la sua mano s'intreccia nei capelli li tira indietro il mio viso stravolto nello specchio gl l'espressione del suo viso i colpi assestati con ancor più vigore sta per venire un piacere ancor più forte di prima s'è impossessato di ogni parte di me devo smorzare i gemiti non posso farmi sentire,continua sino a quando sento le sue mani aggrapparmi il seno mi solleva appena e aumenta ancora di più il suo movimento,colpi forti un orgasmo violento simultaneo ci assale ma nonostante cerco di zittirmi l'esplosione di calda sborra che m'invade dentro mi fa ansimare più forte si abbassa sulla schiena le labbra serrate sulla mia pelle ci stacchiamo mi abbraccia baciandomi sono ancora svestita cerco di darmi una sistemata mentre si riveste, usciamo dal camerino i nostri visi non nascondono cosa è successo la commessa ci guarda con aria un po' scocciata dall'imprevisto lui con fare indifferente appoggia i completi di lingeria sul banco e con tono serio rivolgendosi alla commessa dice -la preferisco nuda grazie ... usciamo ridendo dal negozio

mercoledì 20 gennaio 2010

La partita la posta in gioco

Il cellulare sulla mensola continua a vibrare, i soliti messaggini della chat devo ringraziare mia sorella per essersi registrata con il mio cellulare e poi avermi lasciato la patata bollente…uffa decido di alzarmi e spegnerlo è l’una il sonno tarda ad arrivare e quel "birr birr" non aiuta di certo. Prendo il cellulare stizzita sto per spegnerlo quando eccone un altro premo invio e mi appresto a leggere ormai il sonno e andato. Ci sono dieci messaggi mi ricorda il solerte display vediamo questi nottambuli inquieti che hanno da dire e leggo soliti messaggi ciao sono di … mi chiamo….vediamo un po’ tra dieci a chi dedico un po’ di attenzione?così spero nell’arrivo repentino di sonno, Nick ALE ok vediamo cosa hai da dire…. Ecco cosa aveva da dire abbiamo passato tre ore a messaggiare fa il camionista mi ha parlato di se è una persona molto interessante. Sei mesi dopo… Certo non pensavo di farmi prendere la mano sono sei mesi che va avanti solo tramite sms la conoscenza con ALE per tacito accordo mai chiamate solo messaggini che ci scambiamo a tutte le ore ha una fantasia molto coinvolgente è diventato un giochino che ci ha però stremato ora abbiamo deciso di incontrarci per vedere se di persona siamo così simili come a parole la curiosità ha vinto sul gioco … L’appuntamento in una piazzola di sosta dell’autostrada, mentre in macchina mi dirigo sul luogo dell’appuntamento penso che la vita sia strana ti leghi a cose e persone in modi impensabili. So come è in foto ci siamo visti anche se ammetto di avergli inviato una foto mostruosa la peggiore che avessi … Eccomi sono sul posto, c’è un’auto ferma è già qui, scendo dall’auto sorridente m’incammino verso la sua lui scende si avvicina porgendomi la mano, sei stupenda si porta le mie dita alle labbra sfiorandole piano tenendo i suoi occhi neri piantati nei miei. Ho una sorpresa per te seguimi con l’auto un bacio sulle labbra surrurandomi all’orecchio la premessa. Risalgo in auto e lo seguo non immagino cosa sia la sorpresa ho la mente in fremito chissà? Che sarà?si vedrà! Ferma l’auto in un parcheggio, lì vicino case e un locale, viene vicino all’auto e prendendomi le mani m’invita a seguirlo, entriamo nel locale il barista lo saluta come se lo conoscesse lui ordina due birre le prende e sempre tenendomi per mano mi conduce per una stretta scale al piano sotto il locale entriamo in una stanza più buia rispetto a quella sopra lampade verdi siamo in una sala da biliardo, ci sono solo altri due giocatori che presi dalla partita non ci degnano di attenzione indicandomi il tavolo dice”giochiamo” accetto ci deve essere una posta in gioco di nuovo le sue labbra all’orecchio per sussurrarmi questo, l’alito caldo che mi arriva mentre parla procura un fremito, il suo odore intriso ad un filo di profumo è molto sensuale, i suoi movimenti lenti e decisi gli danno un carisma forte. Iniziamo a giocare spacco io mentre mi sporgo sul tavolo per tirare vedo i suoi occhi posarsi sulla scollatura non devo farmi distrarre la posta è chi conduce il gioco che verrà dopo … Le palle rotolano sul tavolo nessuna in buca tocca e lui, sono dal lato opposto dove lui sta per imbucare lo osservo mentre sistema la stecca i muscoli sull’avambraccio contratti si intravedono dalla tshirt mentre l’osservo palla in buca si avvicina sorridendo merito un un assaggio e mi sfiora le labbra con le sue. Ritorna al tavolo chiama palla in buca 7 e ne centra un'altra torna da me bacia la punta del naso i due angoli delle labbra, la base del collo sorridendo torna a tirare palla in buca 3 ecco di nuovo un centro mi viene vicino mi alza appoggiandomi sul tavolo e mi dice: Vuoi continuare sapendo che perderai o ti dichiari sconfitta e passiamo a noi, ti desidero tanto che ti prendo qui prima che finisce la partita anche se quei due sono presenti… A tanta irruenza come dire di no da come si è messa la partita non credo che ritoccherò la stecca gioca troppo bene. Andiamo via, mi apre la portiera della sua auto, "non è necessario andare con due auto Sali" entro in auto, confessa che gioca da anni e ha vinto anche qualche competizione era tutto programmato ma non gli andava di continuare la partita perdendo tempo prezioso che voleva dedicare a me. Non ho idea di dove sta andando, mentre guida ha una mano sulla spalla e accarezza con le dita il mio collo, quel tocco leggero è molto piacevole, ripenso a come mi ha baciata nella sala da biliardo, alle sue labbra e a cosa mi riserverà stare da sola con lui. Ecco siamo arrivati parcheggia l’auto davanti un piccolo casolare, scende il luogo è alquanto isolato ma molto carino, apre il cancello un vialetto ci conduce alla casa piccola tutta ricoperta di mattoncini, dentro è ancora più bella di fuori le pareti a pietra viva un enorme camino su un tappeto tanti cuscini un tavolo e un piccolo angolo nasconde la cucina, questa è la tua tana? Si qui vengo quando ho voglia di rilassarmi e ci porto la giusta compagnia. Ricordi hai perso ora comando io ti lascerai guidare da me senza protestare? I debiti di gioco vanno sempre pagati non mi tiro certo indietro… Dopo aver aperto un cassetto si avvicina con una benda nera.Sfiorandomi il viso con le dita dice" ti fidi di me?" Senza attendere risposta mi benda,sono in piedi sul tappeto al centro della stanza dove ero rimasta prima di essere bendata,sento il suo respiro,mi ordina spogliami portandomi le mani sul suo petto. Nella più assoluta cecità gli sfilo la tshirt, con le mani percorro il suo petto sento la sua pelle liscia sotto le dita seguendo le mie mani mi abbasso slaccio la cinta tiro giù i pantaloni, le mani sui boxer sento il suo membro duro sotto la stoffa, inginocchiata completo l’opera via scarpe calzini pantaloni e boxer e nudo mentre mi rialzo lui appositamente tiene la mia testa che nel risalire il viso va a sfiorare il suo mento. Sento il suo odore, sento sotto le dita la pelle calda e levigata l’assenza dei peli la rende molto liscia, si muove ma non capisco cosa sta facendo poi prende le mie mani se le porta al viso tocco e mi accorgo che si è bendato anche lui, comincia a sbottonare la camicia le dita dentro le aperture sento che scendono verso il basso scivola via ora la gonna le mani abbassano la zip mentre le braccia cingono la vita sento la gonna scendere verso il basso e mi accorgo che anche lui ora è giù forse in ginocchio accarezza le caviglie alzando uno alla volta i piedi sono libera dalla gonna con addosso solo reggiseno perizoma autoreggenti e scarpe sono sempre in mezzo alla stanza. Lui e dietro di me senza altro contatto oltre alle sue labrra vicino dell’orecchio mi sussurra. Mi vuoi vero Si Ma non vuoi solo un corpo vero Ma quello che questo corpo provoca in te vero. Si Desidero che mi tocchi che mi prenda ma continua a girarmi intorno senza far niente l’attesa si fa pesante. Niente parole ora le nostre mani hanno preso possesso dei corpi entrambi bendati percepiamo noi stessi solo al tatto sentiamo i nostri odori i nostri respiri che cangiano, a secondo di dove le nostre mani toccano, stesi sul tappeto le labbra si cercano al buio poi unite tanto da sentirmi quasi soffocata da qui baci intenti invadente la lingua si insinua, la succhio avida. Il suo corpo vicino al mio pelle su pelle, quando non si vede, percepisci gli altri sensi più forte è una sensazione particolare intensa. Ora e sopra di me si confondono i respiri, le labbra sul collo con il ginocchio allarga meglio le mie gambe, entra piano dentro si muove lento continuando a riempire il viso il collo di baci succhia le labbra alza le mie mani sento una stoffa vicino mi sta legando i polsi sempre mentre si muove dentro di me quando torna a baciarmi strofinando il mio viso al suo m’accorgo che non è più bendato, si ritrae “non aver paura mi raccomando dice sottovoce lasciati andare fidati “. Ammetto che l’adrenalina è alle stelle, sento che armeggia alle caviglie le lega a qualcosa non riesco a muoverle, sono legata le gambe aperte tese le mani, aspetto senza far domande. Qualcosa scende sul pube è qualcosa di denso freddo, sento odore di fragola… Cosa è? Gli chiedo Marmellata non senti il profumo? Mi sta cospargendo l’inguine di marmellata, anche sui capezzoli ora ne versa un po’, sento il freddo e l’odore più forte, con un dito ne passa un po’ sulle labbra, si è proprio marmellata di fragole, viene a leccarla poi invade la mia bocca con un bacio da lasciarmi di nuovo senza fiato. Succhia i capezzoli dolcemente tenendo i seni fra le mani. Tutto è insostenibile l’eccitazione è palpabile sento che potrei venire così se continua senza nemmeno essere penetrata, sento la sua lingua leccare la marmellata sul clitoride, poi invade il tempio la lingua sempre più dentro succhia l’esterno del mio sesso poi torna ad invaderlo con la lingua, il mio respiro accelera gemo mi mordo le labbra la tensione cresce misurata non posso muovermi e prendermi quel corpo che ora bramo più di ogni altra cosa la tortura procede come se fosse invaghito solo di quello continua a leccare non ne posso più comincio a implorare di prendermi. Senza preavviso è dentro di me il mio tempio ormai e pieno di umori scivola dentro frenetico, la tortura inflitta a me tutto quello attendere ha infiammato anche lui mi sfila la benda dagli occhi pian piano si abituano alla luce vedo i suoi ha un aspetto stupendo impresso dalla voluttà ancora legata subisco il suo possesso estasiante il mio orgasmo è un grido che squarcia il silenzio si tira fuori mi slega le mani porta il mio viso davanti al suo membro la mano dietro la nuca mi spinge sento la punta premere alle labbra socchiudo la bocca ed entra dentro ora i movimenti sono lenti sento le ultime scosse tra le labbra fiotti caldi mi invadono la gola ho rivoli che colano ai lati delle labbra si abbassa lentamente li pulisce con la lingua mi bacia dolcemente si sposta solo per finire di slegarmi ora abbracciati ci riposiamo in silenzio….

lunedì 18 gennaio 2010

Ancora e ancora...

ancora le tue mani su di me cerco
mani che hanno lasciato il segno
non visibile ad altri se non a me
ancora le tue labbra cerco
labbra che stillavano amore
che sfamavano e dissetavano
ancora il tuo corpo cerco
cerco te dentro di me
quello che non sai
e che non sei mai andato via

Non so perchè o forse si...

non so perchè non smetto di pensarti
non so perchè fisso quel punto del soffitto
non so perchè' tutto mi sembra un enorme bugia
te me cosa siamo?
cosa siamo stati ?
non ho niente da dirti o forse si...
non so perchè o forse si

Sei

Distante sei comunque qui

in ogni più piccola cosa vedo te

rivedo noi,

sei qui vicino

in quell'angolo di cuore

dove dici che ti ho relegato

non sei in un angolo... no

in un angolo non entri

sei nel pieno tanto da strabordare,

sei fra queste quattro mura,

sei nel fumo lieve della sigaretta

che si alza verso il soffitto,

guardandolo che si dissolve

ripenso al gesto semplice e complice

di quando ne accendevi una per me...

domenica 17 gennaio 2010

Come la Falena

tirando le somme un anno devastante
un velo pietoso sui miei ultimi pensieri
squarci di luce in interminabili tempeste
non sono servite a placare il mio io
hanno portato gocce di gioia in un mare di dolore
tutto ritorna al suo posto tranne me stessa.
come la falena nella notte
gira intorno alla lampada
il calore forte la brucerà e cadrà a terra
poi con un guizzo sbatterà le ali
e di nuovo in volo

...linee

Come linee parallele destinate a non incontrarsi
come due estranei che si lanciano sguardi distratti
la vita va avanti poco clemente
vicini seppur distanti
tremanti ,dolenti, insofferenti
ci teniamo da parte per non ricalcare
strade già percorse
cose già fatte
parole già dette

venerdì 15 gennaio 2010

Ti vedo

Ti vedo
a baciare la mia pelle,
la mia bocca,
senza lasciare presa
né respiro,
gustando
ogni piccolo gemito
ogni sospiro,
il peso del tuo corpo
sul mio
il tuo possesso interno
i tuoi occhi accesi lucidi
questa danza
non ha tempo
non ha età
da sempre unisce
corpi e anime

Vinti

La mano sfiora il viso
Ne riconosce i tratti
Si sofferma alle labbre
La mia mente non lesina
I dettagli da trattenere
I corpi anelano l’unione
Entrando prendi ciò che offro
Ricevendoti prendo ciò che dai
I movimenti palpiti
di desiderio maturato
piacere condiviso
fino all’ultimo
quando vinti
si riposa vincitori

martedì 12 gennaio 2010

La voglia di te..

nei desideri

nelle fantasie

nel vivere quotidiano

la presenza invisibile all'esterno

implode nell'intimo dell'anima

quando un niente l'accende

non s'assopisce ma rapisce ogni senso

chiusa dalla corazza del corpo

protetta da occhi indiscreti la voglia di te

s'impadronisce di me

Intimità spiata

Mattinata gelida seduta su un masso osservo il volo lineare dei gabbiani il loro sfiorare la fredda acqua immobile …i pensieri vagano per i fatti loro, aspiro un'altra boccata di fumo sto per andar via quando la mia attenzione è catturata da una donna che è arrivata raggiunta la riva si ferma davanti all’acqua che quasi le sfiora i piedi.

Strano di solito questo luogo è deserto ecco perché l' ho scelto per il mio rito quotidiano, oggi invece sono in compagnia la guardo con la punta della scarpa gioca con la sabbia umida, non vedo il suo viso è di spalle mentre continuo a guardare nella sua direzione mi accorgo che si è voltata e guarda alla sua destra guardo anch’io una sagoma di un uomo si sta avvicinando verso di lei il suo viso che fin ora non avevo visto s’illumina con un sorriso ricambiato dall’uomo ormai vicino…le prende il mento con una mano lo alza e la bacia si abbracciano, penso che ormai sono di troppo, in quel posto prendo la strada del ritorno mi volto indietro e mi accorgo che la spiaggia è deserta la coppia è scomparsa alla mia vista attenta a non scivolare tra le sterpaglie umide della pineta prendo l’auto e vado via…

Chissà perché il ricordo della coppia in spiaggia mi è in testa ancora stamattina, mentre guido verso quel posto mi chiedo saranno lì anche stamane, o è stata solo una coincidenza averli incontrati lì ieri?

Arrivo lei è già lì, preferisco non andare in spiaggia, la guardo fra i cespugli della pineta non si è accorta della mia presenza fuma nervosa si guarda in torno, mi tengo nascosta alla sua vista e continuo a guardarla ecco ora si volta guarda dall’altra parte lui è li sta avvicinando… stesso copione del giorno prima il bacio l’abbraccio, poi la prende per mano vengono verso di me fortunatamente non si accorgono della mia presenza tra le sterpaglie li vedo inoltrarsi nella pineta curiosa li seguo a distanza, Si fermano davanti ad un capanno per gli attrezzi, fatto di legno lui ha le chiavi apre il lucchetto la fa entrare dentro, ancora uno sguardo intorno e poi entra anche lui.

Comincio a dirmi che ho esagerato a seguirli certo che posto inconsueto per un incontro hanno scelto, la curiosità vince sul buon senso mi dirigo silenziosa verso il capanno gli giro intorno cercando uno spiraglio da dove guardare l’interno un buco tra le assi di legno mi permette ciò, li vedo mentre si baciano lui la tiene stretta le braccia quelle lei sono abbandonate sui fianchi come se fosse totalmente soggiogata dai sensi.

Si scostano lui le sfila il cappotto e toglie il suo soprabito le accarezza i capelli le sfiora il viso si fissano non staccano gli occhi dai i loro visi, la dolcezza di quei gesti viene tramutata in brama quando lui tenendoli la testa la fa abbassare, lei gli apre i pantaloni comincia a succhiargli i coglioni stringendo in mano il membro le mani di lui intrecciate nei capelli la dirigono nei movimenti c’è una tensione forte fra loro sono come rapiti una dall’altro non gli interessa ciò che li circonda la freddezza sterile di quel luogo non la vedono, solo appagare il desiderio gli interessa, si cercano con le mani le labbra… i corpi sembrano affamati si stringono li vedo strofinarsi ansimanti come serpenti in una danza d’amore, si staccano solo quando lui la fa voltare le sistema le mani su un ripiano tra cianfrusaglie le alza la gonna gli sposta il perizoma di lato e la penetra un unico lento colpo assestato profondamente sento i gemiti di lei mentre i movimenti diventano penetrazioni lente e profonde miste ad altre rapide e appena accennate i loro respiri accelerano i gemiti si confondono mentre il ritmo diventa regolare fino all’orgasmo di lei che si palesa con un grido soffocato dalle mani di lui che le coprono la bocca, gli morde le dita mentre lui continua a muoversi dentro ancora forte per poi scivolare fuori bagnato dal piacere di lei… si porta verso l’incavo posteriore più stretto pronto a possederla analmente lei sempre nella stessa posizione muove le natiche per facilitare l’entrata, mugolii di piacere emette mentre la cappella gli entra nell’ano …quando è dentro lei abbassa la schiena è quasi piegata su se stessa mentre lui la possiede piano accompagnando i suoi movimenti solleticandole il clitoride con le dita o penetrandole la fica, altri intensi orgasmi la scuotono, ormai ha il viso stravolto i capelli scompigliati e una luce di piacere negli occhi, riesco a vederli quando lei si volta di lato per poterlo guardare intanto lui sfila il suo membro dopo averle procurato ancora un altro orgasmo le solleva il volto le dita gli sfiorano le labbra il viso di nuovo quella dolcezza nelle carezze e di nuovo lascivo le spinge la testa in basso verso il suo membro ancora in erezione la bocca di lei si avvicina, inizia a leccarlo a baciarlo a succhiarlo avidamente fino a quando non viene invasa da fiotti di piacere che succhia avidamente fino al culmine, assaporandone ogni goccia leccandosi infine anche le labbra con uno sguardo intenso e lussurioso…lui la fa alzare le bacia le labbra le succhia la lingua con la stessa avidità con cui lei gli aveva succhiato il membro …stanno per ricomporsi …

Mi allontano silenziosamente ho spiato la loro intimità e la cosa mi ha infiammato il cervello ora è tempo che li lasci soli.

venerdì 8 gennaio 2010

Dove...quando...come


ho speso parole

ho dato emozioni

riprendo da dove ho lasciato

la strada è dolentemente lastricata

ogni ciottolo non è messo a caso

sono pezzi importanti scelti uno per uno

per ricordami...

dove...

quando...

come.

mercoledì 6 gennaio 2010

Desideri

silenziosamente

attraverso la tua mente

in punta di piedi

perché non chiedi

adagio tra i tuoi pensieri

racchiudo paralleli desideri

in scrigni vellutati

che aspettano d’esser realizzati