mercoledì 20 gennaio 2010

La partita la posta in gioco

Il cellulare sulla mensola continua a vibrare, i soliti messaggini della chat devo ringraziare mia sorella per essersi registrata con il mio cellulare e poi avermi lasciato la patata bollente…uffa decido di alzarmi e spegnerlo è l’una il sonno tarda ad arrivare e quel "birr birr" non aiuta di certo. Prendo il cellulare stizzita sto per spegnerlo quando eccone un altro premo invio e mi appresto a leggere ormai il sonno e andato. Ci sono dieci messaggi mi ricorda il solerte display vediamo questi nottambuli inquieti che hanno da dire e leggo soliti messaggi ciao sono di … mi chiamo….vediamo un po’ tra dieci a chi dedico un po’ di attenzione?così spero nell’arrivo repentino di sonno, Nick ALE ok vediamo cosa hai da dire…. Ecco cosa aveva da dire abbiamo passato tre ore a messaggiare fa il camionista mi ha parlato di se è una persona molto interessante. Sei mesi dopo… Certo non pensavo di farmi prendere la mano sono sei mesi che va avanti solo tramite sms la conoscenza con ALE per tacito accordo mai chiamate solo messaggini che ci scambiamo a tutte le ore ha una fantasia molto coinvolgente è diventato un giochino che ci ha però stremato ora abbiamo deciso di incontrarci per vedere se di persona siamo così simili come a parole la curiosità ha vinto sul gioco … L’appuntamento in una piazzola di sosta dell’autostrada, mentre in macchina mi dirigo sul luogo dell’appuntamento penso che la vita sia strana ti leghi a cose e persone in modi impensabili. So come è in foto ci siamo visti anche se ammetto di avergli inviato una foto mostruosa la peggiore che avessi … Eccomi sono sul posto, c’è un’auto ferma è già qui, scendo dall’auto sorridente m’incammino verso la sua lui scende si avvicina porgendomi la mano, sei stupenda si porta le mie dita alle labbra sfiorandole piano tenendo i suoi occhi neri piantati nei miei. Ho una sorpresa per te seguimi con l’auto un bacio sulle labbra surrurandomi all’orecchio la premessa. Risalgo in auto e lo seguo non immagino cosa sia la sorpresa ho la mente in fremito chissà? Che sarà?si vedrà! Ferma l’auto in un parcheggio, lì vicino case e un locale, viene vicino all’auto e prendendomi le mani m’invita a seguirlo, entriamo nel locale il barista lo saluta come se lo conoscesse lui ordina due birre le prende e sempre tenendomi per mano mi conduce per una stretta scale al piano sotto il locale entriamo in una stanza più buia rispetto a quella sopra lampade verdi siamo in una sala da biliardo, ci sono solo altri due giocatori che presi dalla partita non ci degnano di attenzione indicandomi il tavolo dice”giochiamo” accetto ci deve essere una posta in gioco di nuovo le sue labbra all’orecchio per sussurrarmi questo, l’alito caldo che mi arriva mentre parla procura un fremito, il suo odore intriso ad un filo di profumo è molto sensuale, i suoi movimenti lenti e decisi gli danno un carisma forte. Iniziamo a giocare spacco io mentre mi sporgo sul tavolo per tirare vedo i suoi occhi posarsi sulla scollatura non devo farmi distrarre la posta è chi conduce il gioco che verrà dopo … Le palle rotolano sul tavolo nessuna in buca tocca e lui, sono dal lato opposto dove lui sta per imbucare lo osservo mentre sistema la stecca i muscoli sull’avambraccio contratti si intravedono dalla tshirt mentre l’osservo palla in buca si avvicina sorridendo merito un un assaggio e mi sfiora le labbra con le sue. Ritorna al tavolo chiama palla in buca 7 e ne centra un'altra torna da me bacia la punta del naso i due angoli delle labbra, la base del collo sorridendo torna a tirare palla in buca 3 ecco di nuovo un centro mi viene vicino mi alza appoggiandomi sul tavolo e mi dice: Vuoi continuare sapendo che perderai o ti dichiari sconfitta e passiamo a noi, ti desidero tanto che ti prendo qui prima che finisce la partita anche se quei due sono presenti… A tanta irruenza come dire di no da come si è messa la partita non credo che ritoccherò la stecca gioca troppo bene. Andiamo via, mi apre la portiera della sua auto, "non è necessario andare con due auto Sali" entro in auto, confessa che gioca da anni e ha vinto anche qualche competizione era tutto programmato ma non gli andava di continuare la partita perdendo tempo prezioso che voleva dedicare a me. Non ho idea di dove sta andando, mentre guida ha una mano sulla spalla e accarezza con le dita il mio collo, quel tocco leggero è molto piacevole, ripenso a come mi ha baciata nella sala da biliardo, alle sue labbra e a cosa mi riserverà stare da sola con lui. Ecco siamo arrivati parcheggia l’auto davanti un piccolo casolare, scende il luogo è alquanto isolato ma molto carino, apre il cancello un vialetto ci conduce alla casa piccola tutta ricoperta di mattoncini, dentro è ancora più bella di fuori le pareti a pietra viva un enorme camino su un tappeto tanti cuscini un tavolo e un piccolo angolo nasconde la cucina, questa è la tua tana? Si qui vengo quando ho voglia di rilassarmi e ci porto la giusta compagnia. Ricordi hai perso ora comando io ti lascerai guidare da me senza protestare? I debiti di gioco vanno sempre pagati non mi tiro certo indietro… Dopo aver aperto un cassetto si avvicina con una benda nera.Sfiorandomi il viso con le dita dice" ti fidi di me?" Senza attendere risposta mi benda,sono in piedi sul tappeto al centro della stanza dove ero rimasta prima di essere bendata,sento il suo respiro,mi ordina spogliami portandomi le mani sul suo petto. Nella più assoluta cecità gli sfilo la tshirt, con le mani percorro il suo petto sento la sua pelle liscia sotto le dita seguendo le mie mani mi abbasso slaccio la cinta tiro giù i pantaloni, le mani sui boxer sento il suo membro duro sotto la stoffa, inginocchiata completo l’opera via scarpe calzini pantaloni e boxer e nudo mentre mi rialzo lui appositamente tiene la mia testa che nel risalire il viso va a sfiorare il suo mento. Sento il suo odore, sento sotto le dita la pelle calda e levigata l’assenza dei peli la rende molto liscia, si muove ma non capisco cosa sta facendo poi prende le mie mani se le porta al viso tocco e mi accorgo che si è bendato anche lui, comincia a sbottonare la camicia le dita dentro le aperture sento che scendono verso il basso scivola via ora la gonna le mani abbassano la zip mentre le braccia cingono la vita sento la gonna scendere verso il basso e mi accorgo che anche lui ora è giù forse in ginocchio accarezza le caviglie alzando uno alla volta i piedi sono libera dalla gonna con addosso solo reggiseno perizoma autoreggenti e scarpe sono sempre in mezzo alla stanza. Lui e dietro di me senza altro contatto oltre alle sue labrra vicino dell’orecchio mi sussurra. Mi vuoi vero Si Ma non vuoi solo un corpo vero Ma quello che questo corpo provoca in te vero. Si Desidero che mi tocchi che mi prenda ma continua a girarmi intorno senza far niente l’attesa si fa pesante. Niente parole ora le nostre mani hanno preso possesso dei corpi entrambi bendati percepiamo noi stessi solo al tatto sentiamo i nostri odori i nostri respiri che cangiano, a secondo di dove le nostre mani toccano, stesi sul tappeto le labbra si cercano al buio poi unite tanto da sentirmi quasi soffocata da qui baci intenti invadente la lingua si insinua, la succhio avida. Il suo corpo vicino al mio pelle su pelle, quando non si vede, percepisci gli altri sensi più forte è una sensazione particolare intensa. Ora e sopra di me si confondono i respiri, le labbra sul collo con il ginocchio allarga meglio le mie gambe, entra piano dentro si muove lento continuando a riempire il viso il collo di baci succhia le labbra alza le mie mani sento una stoffa vicino mi sta legando i polsi sempre mentre si muove dentro di me quando torna a baciarmi strofinando il mio viso al suo m’accorgo che non è più bendato, si ritrae “non aver paura mi raccomando dice sottovoce lasciati andare fidati “. Ammetto che l’adrenalina è alle stelle, sento che armeggia alle caviglie le lega a qualcosa non riesco a muoverle, sono legata le gambe aperte tese le mani, aspetto senza far domande. Qualcosa scende sul pube è qualcosa di denso freddo, sento odore di fragola… Cosa è? Gli chiedo Marmellata non senti il profumo? Mi sta cospargendo l’inguine di marmellata, anche sui capezzoli ora ne versa un po’, sento il freddo e l’odore più forte, con un dito ne passa un po’ sulle labbra, si è proprio marmellata di fragole, viene a leccarla poi invade la mia bocca con un bacio da lasciarmi di nuovo senza fiato. Succhia i capezzoli dolcemente tenendo i seni fra le mani. Tutto è insostenibile l’eccitazione è palpabile sento che potrei venire così se continua senza nemmeno essere penetrata, sento la sua lingua leccare la marmellata sul clitoride, poi invade il tempio la lingua sempre più dentro succhia l’esterno del mio sesso poi torna ad invaderlo con la lingua, il mio respiro accelera gemo mi mordo le labbra la tensione cresce misurata non posso muovermi e prendermi quel corpo che ora bramo più di ogni altra cosa la tortura procede come se fosse invaghito solo di quello continua a leccare non ne posso più comincio a implorare di prendermi. Senza preavviso è dentro di me il mio tempio ormai e pieno di umori scivola dentro frenetico, la tortura inflitta a me tutto quello attendere ha infiammato anche lui mi sfila la benda dagli occhi pian piano si abituano alla luce vedo i suoi ha un aspetto stupendo impresso dalla voluttà ancora legata subisco il suo possesso estasiante il mio orgasmo è un grido che squarcia il silenzio si tira fuori mi slega le mani porta il mio viso davanti al suo membro la mano dietro la nuca mi spinge sento la punta premere alle labbra socchiudo la bocca ed entra dentro ora i movimenti sono lenti sento le ultime scosse tra le labbra fiotti caldi mi invadono la gola ho rivoli che colano ai lati delle labbra si abbassa lentamente li pulisce con la lingua mi bacia dolcemente si sposta solo per finire di slegarmi ora abbracciati ci riposiamo in silenzio….

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