sabato 6 marzo 2010

Tic...tac

Un ticchettio d'orologio

segna il tempo che si consuma

ritmo caro è continuo quasi impercettibile.

quadri vestono le bianche pareti

colorano intimamente

fabbricano il sentirsi a casa

un libro socchiuso

metà da finire

attende d'esser letto

musica che accarezza le tempie stanche

dal troppo rimuginare

su stantie problematiche

occhi chiusi danno alla mente

viaggi empatici

sentire emozioni

latitanti nell’animo

cortecce assenti

mostrano il nudo legno

anime incomprese

mostrano la loro grandezza

a occhi sapienti

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