mercoledì 24 giugno 2009

Al bar...

Di solito mi ritrovo a prendere l’aperitivo in un bar vicino all’università.

Ero seduta al banco sorseggiando un aperitivo, seduto al mio fianco un giovane di colore, doveva essere uno studente, bel tipo leggeva dei fogli bevendo una coca.Mi accorsi che ogni tanto distoglieva lo sguardo dai fogli per guardare me.

La mia testa parti di fantasia, chissà se è vera la storia che tutti gli uomini di colore sono dotati. Con un movimento falsamente goffo feci cadere il mio bicchiere, la bibita gli cadde sui pantaloni, pronta mi prodigo in mille scuse e cerco con un tovagliolino di tamponare e pulire ciò che ho provocato. Sfrego nelle vicinanze della patta sento sotto le dita che qualcosa lì sotto gradisce le mie attenzioni. Si legge sul viso l’imbarazzo che prova. Approfitto della situazione, ho io in mano il gioco, e non solo….Lo invito ad andare in bagno per pulirlo meglio, entrati, il suo imbarazzo è quasi più grande di quello che gli cresce nei pantaloni. Mi abbasso un po’ per pulirlo meglio il mio sguardo e nel suo, sento i muscoli delle gambe sotto le mie mani, non resisto la curiosità è troppo forte, gli sbottono i pantaloni, troppo imbarazzato per proferir parola. Mi ritrovo fra le mani un membro grande enorme mai vista tanta grazia .L’eccitazione occupa il posto dell’imbarazzo, la pelle color cioccolato pochissimi peli due testicoli da calendario, non mi fermo li lecco con le mani gli stringo le natiche sode muscolose e lo tiro a me, è così grande che non riesco a prenderlo bene in bocca. E’ impazzito, mi tira su mettendomi sul piano del lavabo, alza la gonna e mi sfila il perizoma, si abbassa tra le mie gambe sente con la lingua il mio sapore quelle labbra carnose grandi aperte coprono tutto, si alza mi penetra con forza sbattendomi sul lavabo, un piacere misto a dolore, sento dentro il suo pene come se mi squarciasse, il viso da bambino si è trasformato, il sudore gli scivola dalle tempie, i suoi occhi lucidi di libido, sussurra parole incomprensibili, forse è la sua lingua, poco importa. Si apre la porta del bagno, è il cameriere ci guarda stupito per un attimo immobile perso nella scena se ne va senza proferir parola. Lui per niente infastidito dalla cosa continua, bacia la mia bocca mi stringe si muove dentro di me, trattengo come posso le urla che vorrei lanciare tanto il piacere che provo, ho timore che tanta foga butti giù il lavabo.

Si ritira torna giù a leccarmi, sento la sua lingua dentro, si sposta sul clitoride con movimenti continui vengo con la sua testa fra le gambe.

Di nuovo in piedi, si avvicina sono in estasi, mi penetra con rinnovata violenza e riprende a sbattermi con impeto, la sua mano sulla bocca, a coprire le grida, con la lingua e gli passo tra le dita, ci sento su il mio sapore, faccio entrare solo l’indice in bocca succhiandolo, mentre me lo rigira tra le labbra, lo succhio come se fosse il suo pene, eccitato da questo mi afferra i capelli mi tira giù e mi spinge il viso tra le gambe, il suo pene in bocca trattenuta per i capelli con movimenti decisi si muove, il suo sperma mi esplode in gola, quasi soffoco tanto l’impeto. Mi scosta con il dorso della mano tiro via il rivolo di sperma che cola di lato alle labbra.

Davanti allo specchio mi sistemo un po’ sembro un’invasata occhi lucidi capelli scompigliati, viso stravolto, impregnata del suo odore. Torno al bancone del bar, a servire c’è il cameriere che ci sorprende….Chiedo qualcosa di forte, mi propone un b52 .”certo va bene “rispondo con uno sguardo d’intesa. Nei suoi occhi una speranza nei miei una promessa……………….

Uscendo lo guardo e gli chiedo, con un sorriso che lascia ad intendere più delle parole “a che ora chiude il bar?

“Chiudo alle 22: 00 “………………………………………………………………….

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